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Si apre stamani alla Pianella la personale di Franco Daverio

Articolo de “La provincia” domenica 29 maggio 1966, di Carlo Lietti.

Esposte una trentina di opere tra le migliori dello scultore erbese.

Negli ambienti culturali canturini, viva e l’attesa per l’annunciata personale dello scultore Franco Daverio che la Galleria Pianella di via Vergani organizzerà da oggi al 12 giugno.

Daverio dal 1930 al 1935 ha frequentato il corso di plastica moderna alla Scuola d’Arte di Cantù, voluto dall’allora presidente architetto Alfonso Orombelli e condotto dallo scultore Fausto Melotti sotto la direzione dell’architetto Wenter Marini.

A proposito di questo corso, sul numero 30 del periodico “Il Milione” (giugno 1934) il Melotti stesso scrive: “ tre anni fa è stato istituito alla scuola professionale del mobile di Cantù un corso di plastica moderna. L’aggettivo non è senza scopo, perchè questo doveva essere un corso speciale atto ad indirizzare gli allievi ad un gusto moderno, per aiutare e completare in certo qual modo la riforma, già in atto nell’architettura e nella costruzione del mobile. In questo corso che mi venne affidato, mi fu sulle prime tutt’altro che facile imporre ai giovani di ripudiare lo stupido e mestierantismo cui erano avviati. ( Tutti ricordano i mobili Cantù di qualche anno fa). Perché si trattò proprio di imposizione. Alla prima lezione mi furono affidati una decina di allievi. Alla seconda ne vidi cinque. Alla terza eravamo in tre, io compreso.

E alla quarta era rimasto solo.

Tre furono espulsi dalla scuola e altri gli altri vennero puniti.

Ricominciai con cinque nuovi. Ora sono una ventina e si azzuffano in strada per l’arte moderna, e alcuni ci perdono le notti. Sono ragazzi dai 13 ai 18 anni.

Vi è uno stato d’animo diffuso fra gli artisti riguardo all’ insegnamento che assomiglia molto alle frasi fatte. È difficile ribellarsi ad una frase fatta. La gelosia, la paura della dispersione delle proprie idee sono un residuo della vecchia mentalità romantica. Questo per i migliori, perchè molti disprezzano addirittura di insegnamento perché (ma non lo confessano) non saprebbero cosa insegnare.

L’insegnamento artistico deve rivolgersi al mestieri o all’intelligenza? Chi esce da una scuola d’arte deve essere pronto a fare o a creare? Testa o mano? La vecchia dibattuta questione nelle accademie è certo tutta qui.

Noi crediamo che all’arte si arriva attraverso l’arte, frutto di intuito personale: perciò tutto il nostro sforzo consiste nell’insegnare il piccolo eroismo di pensare col proprio cervello.

E’ una cosa più facile di quanto si creda. La naturale umana pigrizia a pensare è presto superata da un giovane cervello, cui l’orgoglio della prima idea serve da propulsore ideale. Un altro deve essere invece il coraggio di chi insegna: disprezzare la propria eco ( Tutti ricordiamo le piccole scimmie, i beniamini del Maestro).

Naturalmente questo per quanto riguarda la creazione; perchè per quanto riguarda le idee estetiche il discorso cambia.

Questo infatti non possono essere che le mie ( è quasi impossibile del resto che un giovane possa crearsi ex novo un sistema estetico).

E questa è l’Accademia: cercare di muovere i cervelli in una sola direzione.  Unico modo di tendere alla perfezione. Grecia. Idea gerarchica.

L’arte astratta ci dà oggi la possibilità dell’Accademia. Il risultato è analizzabile, come è analizzabile una fuga (colle teorie del contrappunto e della fuga) , una poesia (con la metrica).

Tutto ciò è di estremo aiuto per l’insegnamento. In parte anche il contenuto emotivo è in rapporto al modo più o meno originale di applicare le leggi dell’armonia e della composizione.

Ed è proprio nello spirito di queste leggi che risiede la classicità, queste leggi che nella storia dell’arte vengono dimenticate ogni tanto per secoli.

Di questo corso, Franco Daverio è stato un allievo più estroso, il primo della classe che, sulle orme del maestro è diventato uno scultore di chiara fama.

Le sue opere originali, per concezione e per tecnica di realizzazione, dicono chiaramente quanto spiccata sia la sua personalità di questo artista che a Cantù pur presentandosi per la prima volta può già contare su un numero stragrande di estimatori.

Link originale all’articolo:

Franco-Daverio-mostra personale-pianella.pdf

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